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Il percorso del carro

Il tradizionale corteo trionfale

Questo evento tradizionale è per Palermo uno dei momenti più straordinari e coinvolgenti dell'anno, quando la statua di Santa Rosalia viene portata in processione attraverso le strade della città, attirando migliaia di devoti e turisti.

Ogni anno, il Carro della Santuzza viene allestito con cura meticolosa, trasformandosi in un autentico gioiello itinerante.
Gli organizzatori si dedicano con passione alla creazione di scenografie sempre più suggestive, garantendo uno spettacolo senza pari.

La processione è un'esplosione di giochi di luce che vivacizzano la notte palermitana.
Danze acrobatiche e performance artistiche aggiungono emozione e bellezza a questo spettacolo unico.
Senza tralasciare il gran finale con i fuochi d'artificio che illuminano il cielo, regalando un'atmosfera magica e festosa.

Il Festino di Santa Rosalia è un momento in cui tradizione e folklore si intrecciano per onorare la Santuzza.
Per i palermitani, è un'opportunità di riscoprire la loro identità collettiva e di celebrare le radici culturali della città.
Per i turisti, è un'occasione unica per immergersi nella cultura palermitana, scoprendo le sue tradizioni millenarie.

Per il 400° Festino di Santa Rosalia fervono i preparativi e in attesa di conoscere tutte le novità ripercorriamo le tappe del Corteo trionfale del 2023.

1.
Stazione 1: piano del Palazzo Reale
L'incubo

Il carro è fermo di fronte alla cattedrale, ma nel frattempo, sul piano di Palazzo Reale, va in scena la teatralizzazione dell’arrivo dell’epidemia a Palermo, con l’attracco del vascello appestato.
Ha inizio un racconto fatto da immagini, luci, suoni, parole e azioni teatrali, e molto videomapping.
Gli appestati saranno acrobati sospesi tra la vita e la morte, scaleranno la facciata, si introdurranno nelle aperture, un vero assalto al palazzo normanno.
L'incipit della narrazione è il sogno di Rosalia tra visioni apocalittiche. Alla fine del primo quadro, un corteo di trombe e tamburi dal suono mesto si dirige verso il Carro Luna, spento e con la statua della santa velata, trainato da figure eteree e angeliche, verso la cattedrale.
 

Palazzo dei Normanni
La residenza dei reali normanni, parte del percorso UNESCO arabo-normanno, oggi è sede del Parlamento siciliano.
Frutto dei successivi rifacimenti della più antica fortificazione della città, custodisce al proprio interno testimonianze che vanno dall’epoca punica all’Ottocento.
Da non perdere la Cappella Palatina, con i mosaici bizantini a fondo oro e il soffitto di legno minuziosamente decorato, di stile mediorientale; la Stanza di Ruggero, straordinaria testimonianza dell’aspetto originario del palazzo, e gli appartamenti ottocenteschi, che rimandano alla permanenza dei reali Borbone. A ridosso del palazzo si staglia Porta Nuova, uno degli accessi cinquecenteschi alla città, mentre davanti si distende l’ampia piazza della Vittoria, con tutto il fascino esotico delle sue palme svettanti.

2.
Stazione 2: la Cattedrale
Il sogno

La Chiesa Maggiuri come veniva chiamata nel ‘600, è il luogo dove sono custodite le ossa della Santa ed è per questo che diviene il luogo dove inizia il sogno ad occhi aperti.
Dal buio penitenziale dell’incubo, le luci diventano adesso folgoranti.
Qui cambia la scena, Geronima la Gattuta sogna, Rosalia appare.
Le orchestre giovanili e le Voci bianche del Teatro Massimo disegnano le visioni dorate, che si riallacciano alle proiezioni sul portico e sul transetto, per trasmettere il senso della rinascita, del risvegliarsi dall’incubo.
Light Painting e videomapping sulla Cattedrale disegnano una moltitudine di angeli che calano dai tetti, acrobati leggeri, circondano il Carro ancora spento.
Al culmine un fascio di luce si dirige verso il Carro Trionfale che si accende e rivela la statua della Santa.
Il Cassaro si accende di bianco e il Corteo avanza.
Spettacolo live action di un gruppo di studenti dell’Accademia di Belle Arti.
 

Cattedrale di Palermo
Con il suo armonico insieme di stili, la Cattedrale è probabilmente l’edificio più scenografico della città. Preceduta da un ampio sagrato dominato dalla splendida statua in marmo di Santa Rosalia, mette insieme absidi normanne, portico quattrocentesco, cupola e cupolini settecenteschi, una torre campanaria realizzata nell’Ottocento in stile neogotico, considerata fra le più belle d’Italia. All’interno le tombe reali e imperiali, con le sepolture, fra le altre, di re Ruggero II e dell’imperatore Federico II, e la Cappella di Santa Rosalia
con il reliquiario d’argento. La visita comprende la cripta con il tesoro e la possibilità di salire sui tetti. Al di là della via Matteo Bonello si eleva il palazzo Arcivescovile, costruito nel Quattrocento, sede del prezioso Museo Diocesano, con un’intera sala dedicata alla patrona. Da non perdere il vicino Palazzo Asmundo (via Pietro Novelli 3), raffinato contenitore d’arte con affreschi e stucchi a incorniciare le collezioni di ceramiche, porcellane, dipinti, carte geografiche antiche e molto altro.

3.
Stazione 3: dalla Cattedrale a Piazza Vigliena
La città ammalata

In questa prima parte del Cassaro, grazie all’utilizzo di un impianto audio che si snoda lungo tutto il tragitto del corteo, si diffondono le testimonianze drammatiche degli appestati, tratte dagli archivi storici.
Una colonna sonora tra parola e ritmo musicale che rende il sentimento della supplica, della preghiera in attesa di arrivare nel cuore della città, ai Quattro Canti.


Il Cassaro
Fra le residenze aristocratiche palermitane che si affacciano sul Cassaro, palazzo Drago Ajroldi (al civico 382) si segnala per la sua interessante armonia fra architetture e decori del 18° e del 19° secolo. È aperto al pubblico e ospita regolarmente mostre ed eventi. Poco oltre, a pochi passi dai Quattro Canti, piazza Bologni è una delle più antiche, dominata dalla statua cinquecentesca di Carlo V, circondata da bei palazzi fra i quali spicca il settecentesco Alliata di Villafranca, oggi interessante museo con arredi e decori originali (notevole la quadreria che annovera un Crocifisso di Antoon Van Dyck, dipinto nel 1625, forse ex voto per Santa Rosalia). Di fronte alla statua dell’imperatore ecco l’ingresso a Palazzo Belmonte Riso che, dopo una estensiva ristrutturazione, dal 2009 è sede del Museo d’Arte contemporanea della Sicilia.

4.
Stazione 4: Quattro Canti - Piazza Vigliena
La luce sognata

Si arriva così al Teatro del Sole, cuore pulsante della città, che segna l'attesa delle reliquie il giorno seguente.
Ad attendere il carro sarà la volta celeste che si illumina all'arrivo della grande Luna con la Santa che dona un giglio bianco simbolo della sua purezza.
Un trionfo di figure aeree acrobati volanti che inonderanno il cielo dei quattro canti, con al centro un pianoforte sospeso che accompagna l’ingresso del Carro che si posiziona al centro della città e al grido del sindaco (che salirà sul carro con un rappresentante della Missione Speranza e Carità fondata da Biagio Conte), Viva Palermo e Santa Rosalia, una vorticosa e straordinaria cascata di petali tra luci e nuvole di fumo candido inonderà̀ piazza Vigliena in modo da rendere tangibile il sogno di Rosalia.
 

Piazza Vigliena
Realizzata a partire dal 1611, la piazza Villena, che tutti conoscono come i Quattro Canti, fu progettata per dare lustro all’incrocio fra le due principali strade dell’epoca: il Cassaro, attuale corso Vittorio Emanuele, e la via Maqueda. Le quinte monumentali, un insieme barocco di fontane e statue, sono date dalle facciate degli edifici che vi si affacciano: la chiesa di San Giuseppe dei Teatini e i palazzi Guggino Bordonaro, Costantino (qualche volta visitabile per mostre ed eventi) e Starrabba di Rudinì. Alle spalle dei Quattro Canti si trova la piazza Pretoria, con la sua spettacolare fontana cinquecentesca, e i palazzi delle Aquile, sede del Comune, e Bonocore. Quest’ultimo, affidato a CoopCulture, presto ospiterà un museo multimediale.

5.
Stazione 5: da piazza Vigliena a Porta Felice
Il corteo verso il mare

La città miracolata  
Si riprende lungo tutto il percorso del Cassaro con la litania di voci ascoltate in precedenza ma questa volta si diffondono le testimonianze dei miracolati, tratte dagli archivi storici. Adesso la colonna sonora è una litania trascendente e il ritmo musicale rende il sentimento di liberazione, ma anche di attesa che la promessa diventi concreta liberazione dai mali.

Il paradiso dorato
All'incrocio tra il Cassaro e via Roma, una figura eterea intona un’ode alla Santuzza.
Per una breve ma intensa sosta l'incrocio ospita una colonna di luce e vapori che si staglia nel cielo, mentre il canto viene diffuso per tutto il Cassaro prima che il corteo riprenda il suo cammino.

Da via Roma verso Porta Felice: la città in festa
Dopo il racconto del sogno i tamburi e le trombe che avevano, all'inizio del corteo, segnato il passo funebre della peste, adesso suoneranno festosi e allegri: si va verso il mare, si caccia il male e lo si riporta da dove è venuto.

Piazza Marina
Con la sua bella fontana marmorea e sulla destra, Porta Felice, accesso trionfale alla città realizzato fra Cinque e Seicento, si apre l’ampia piazza Marina, storico slargo urbano circondato di antichi palazzi.
Spicca lo Steri, uno degli edifici più carichi di storia della città, originariamente residenza della potente famiglia Chiaromonte, che lo fece costruire nel Trecento.
Sede vicereale, del Tribunale dell’Inquisizione – che proprio nella piazza organizzava gli spaventosi autodafé – e della Dogana, oggi ospita gli uffici del Rettorato dell’Università. All’interno del palazzo si visitano si le carceri dell’Inquisizione, l’aula magna con il soffitto decorato, originale del Trecento, e la sala destinata all’esposizione della Vucciria dipinta da Renato Guttuso.
Al centro della piazza la verdeggiante Villa Garibaldi, dominata da un monumentale Ficus Magnolioides, uno degli alberi più grandi d’Europa.

6.
Stazione 5: Piano della Marina
I nostri sognatori: Fratel Biagio e Don Pino

Ad accogliere il Carro – Luna, ci saranno il Teatro Massimo e sui due piloni di Porta Felice, le figure sorridenti di Biagio e Pino prenderanno vita e voce, assumeranno il compito di proteggere Palermo con Rosalia, riunendo simbolicamente tutti i beati che hanno vissuto nella nostra terra.
E non appena il carro attraverserà la porta, un ventaglio luminoso darà il segno alla città di aver dominato i suoi incubi.
Il carro supererà la Porta e si fermerà al Palchetto della Musica, preceduto dalla banda musicale tradizionale che intona gli inni dal suo repertorio bandistico e chiude con l’inno tradizionale alla Santuzza.

Piano della Marina
La mole imponente di Palazzo Butera si staglia al di sopra delle massicce Mura delle Cattive, antica passeggiata urbana riservata in origine alle donne vedove che qui potevano prendere aria senza essere disturbate. Il palazzo è una delle residenze più ampie e fastose di Palermo, 9000 mq di saloni variamente decorati che da qualche anno, grazie all’iniziativa dei nuovi proprietari, Massimo e Francesca Valsecchi, è diventato un polo d’arte e cultura di notevole spessore. Fra gli edifici che si affacciano su questo tratto di mare palermitano ricordiamo anche la residenza dello scrittore Tomasi di Lampedusa e l’ottocentesco Palazzo Forcella De Seta, con i suoi interni affrescati e le vetrate piombate di diversi colori. La passeggiata a mare, che si distende fra il porticciolo della Cala e quello di Sant’Erasmo, è uno spazio verde e alberato, con aree dedicate allo sport e al relax.