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Itinerarium Rosalie

Dall'Eremo della Quisquina a Monte Pellegrino: un percorso di oltre 185 Km

Un percorso realizzato nel 2014 ricalcando, un po' liberamente, l'itinerario che Santa Rosalia dovette seguire per raggiungere Monte Pellegrino partendo dall'Eremo della Quisquina. Dedicato a chi viaggia a piedi, ma percorribile anche con una mountain bike e a cavallo, si dipana in nove tappe, da circa 20-25 km ciascuna, su sentieri sterrati, stradine secondarie e percorsi ferroviari dismessi, immergendosi nei boschi dei Monti Sicani, di Monte Cammarata e della riserva di Ficuzza, e fra i campi che raccontano di antiche tradizioni agropastorali, attraversando i territori di quindici paesi e città fra le province di Agrigento e Palermo.

Il punto di partenza è l'Eremo della Quisquina, con il monastero costruito a fine Seicento proprio a ridosso della grotta in cui aveva vissuto la santa.
Dopo la morte dell'ultimo frate, oggi il piccolo monastero è gestito dalla Pro Loco del vicino paese di Santo Stefano Quisquina, ed è visitabile.
È un luogo dal fascino raro, una delle numerose scoperte, anche sorprendenti, che costellano il percorso, come il Teatro Andromeda, un teatro all'aperto frutto della passione visionaria del pastore-poeta Lorenzo Reina; il Museo delle Mummie nella cripta della chiesa dei Cappuccini a Burgio, e quello dell'Orologio di Bisacquino, la Cascata delle Due Rocche col suo scenografico salto fra le casuzze in pietra del centro storico di Corleone, e la Scala Vecchia, la strada panoramica che risale le pendici di Monte Pellegrino fra boschetti e panorami fino al santuario di Rosalia, tappa finale del percorso.

Alcuni dei paesi che si toccano sono ben conosciuti, come Palazzo Adriano, reso celebre da Giuseppe Tornatore che vi realizzò le riprese di Nuovo Cinema Paradiso; Piana degli Albanesi, “capitale” dell'enclave albanese in Sicilia e fiera custode di lingua e tradizioni bizantine (oltre che di eccellenti cannoli!), e Monreale che, con la sua cattedrale arabo-normanna e il delizioso chiostro benedettino, è una delle tappe imperdibili di ogni viaggio in Sicilia.

Altri sono meno famosi quando non praticamente sconosciuti ai forestieri perché distanti dai circuiti turistici ma, anche per questo, riservano ai visitatori l'accoglienza gentile e il fascino dei luoghi appartati.
Tutti custodiscono preziose memorie del passato, dall'Abbazia olivetana di Santa Maria del Bosco di Contessa Entellina alla pittoresca tradizione del Ballo dei Diavoli che si rinnova ogni domenica di Pasqua fra i vicoli medievali di Prizzi, e tutti hanno una solida tradizione gastronomica.
Uno dei plus del percorso è la possibilità di gustare prodotti e piatti genuini: le ciliegie a Chiusa Sclafani, i formaggi a Castronovo di Sicilia, le fave a Campofiorito, l'olio extravergine d'oliva a Altofonte e le pesche a Bivona, paesino in cui è testimoniato il culto di Santa Rosalia più antico di cui abbiamo conoscenza.

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