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La Santuzza e il dialogo interreligioso

La Santuzza non è soltanto la patrona dei palermitani. 

Tra i tanti gruppi etnici che hanno adottato Rosalia, quello dei Tamil è di sicuro il più devoto: la comunità è veramente imponente, la più numerosa tra quelle presenti in Italia (circa 8mila persone, Palermo è la terza città nel mondo per numero di residenti Tamil), la maggior parte delle famiglie proviene dallo Sri Lanka e si è rifugiata a Palermo per sfuggire alla sanguinosa guerra civile scoppiata in patria.
Sull’isola i Tamil hanno trovato una bellissima accoglienza, nonostante siano rimasti una comunità patriarcale molto chiusa e con regole precise; ma soprattutto sono stati liberi di professare la loro fede che ha trovato molti punti di contatto con il culto di Santa Rosalia.

Il luogo scelto è Montepellegrino, la montagna più vicina alla città: i Tamil induisti usano tradizionalmente erigere i propri santuari sulle montagne e nel corso della tradizionale acchianata (che i palermitani compiono la notte tra il 3 e il 4 settembre) compiono il percorso a piedi nudi e sinceramente partecipi; ad ogni stazione dell’antica scala che permette di arrivare al santuario, lasciano un biglietto scritto nella loro lingua, in cui chiedono grazie e guarigioni.

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